Avventure Nepalesi
I Folini’s ci hanno inviato il report della loro avventura in Nepal.
Da Milano abbiamo fatto uno scalo a Doha e poi proseguito per Kathmandu. Arrivato all’aeroporto abbiamo subito notato la crisi della benzina che attualmente sta creando problemi al Nepal, infatti i prezzi della benzina, che si trova praticamente solo al mercato nero, sono lievitati fino a 8/10 € al litro. Tutto comunque in qualche modo funziona e noi riusciamo il giorno dopo a prendere un aereo per Lukla. Qui incontriamo i nostri Porter, Khirinda di 18 anni e Ikhris di 46 anni che è anche un ottimo cuoco.
Cominciamo il nostro trekking di acclimatamento, a Nambche Bazaar (3509 metri) ci fermiamo due giorno per permettere al nostro corpo di abituarsi alla quota, saliamo una piccola vetta a 4200 metri di quota il Khumburi .
Proseguiamo con piccole tappe anche perché il tempo è peggiorato e ha nevicato fino a 3500 metri .
Le lodge dove dormiamo sono abbastanza accoglienti anche se poi la sera fa abbastanza freddo e noi dopo la solita cena a base di minestra di verdure e riso, ci infiliamo nel nostro sacco letto.
Dopo 6 giorno arriviamo al campo base a 5100 metri. Insieme ai nostri Porter montiamo le tende e aspettando sera cerchiamo di bere il più possibile (ai quelle quote bisogna assumere almeno 4/5 litri di liquidi al giorno ).
La fame non è molta ma il nostro cuoco riesce con i semplici mezzi a lui in dotazione a prepararci un buon piatto di spaghetti aglio olio e peperoncino .
Stiamo abbastanza bene e alle 17:00 comincia il freddo e cerchiamo di riposare nei caldi sacchi letto
La sveglia è prevista per le 02:30 e partenza alle 03:00. Già verso le ore 01:30 veniamo disturbati (perché eravamo praticamente già svegli) dai nostri vicini di tenda in fase di partenza.
Infilare gli scarponi e vestirsi è già una gran fatica ma alla fine anche noi riusciamo a metterci in cammino.
È una notte fredda ma limpidissima, subito la quota si fa sentire e noi saliamo lentamente ma con passo continuo. Incontriamo sherpa che accompagnano alcuni loro clienti verso il campo base perché causa mal di montagna non riescono a salire. (Circa il 50% che tenta la vetta non riesce ad arrivare in cima)
Sul ghiacciaio raggiungiamo anche i gruppi che erano partiti 2 ore prima di noi .Intanto il sole sta per sorgere e il panorama di montagne che si apre davanti a noi è una cosa indescrivibile, nonostante il freddo e la stanchezza riusciamo a fare qualche scatto.
La vetta è in vista ma la quota è sempre più alta e le gambe non “girano” come siamo abituati sulle nostre montagne.
Arrivati al muro finale, attrezzato dagli Sherpa con delle corde fisse, agganciamo le Jumar (maniglie per la risalita) e saliamo lentamente. Davanti a noi alcuni alpinisti proseguono molto lentamente ma non riusciamo a superarli perché la corda di risalita è solo una .
Sulla cresta finale abbastanza esposta c è un intoppo di gente in salita e in discesa.
Io e Matteo riusciamo a passare e in breve arriviamo in cima .
Fortunatamente non c’è vento e non fa molto freddo. Davanti a noi vediamo alcuni dei colossi himalayani come il Cho Yu, Lothse, Nupse, Makalu, Ama Dablam e moltissime altre montagne.
Lo spettacolo è meraviglioso, scattiamo alcune foto e decidiamo di scendere .
Arriviamo molto stanchi ma soddisfatti al campo base dive vediamo accolti dai nostri Porter con una tazza di the.
Dopo una breve pausa aiutiamo a smontare le tende e scendiamo fino a Dimboche a 4400 metri .
Finalmente abbiamo fame e riusciamo a mangiare qualcosa, dormiamo benissimo e il giorno dopo proseguiamo la discesa.
È stata una esperienza fantastica non solo a livello alpinistico ma anche per la gente che abbiamo conosciuto. Il Nepal è un paese bellissimo con gente povera ma che ci insegna ancora molte cose.
Namaste
Matteo e Maurizio